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LA SABBIA: UN REPERTO ARCHEOLOGICO

Le indicazioni geologiche e geomorfologiche contenute nella Scheda Norma di Piazza Viviani e gli esiti di alcune indagini geognostiche eseguite nel suo intorno, hanno evidenziato che l’immediato sottosuolo dell’area, per uno spessore massimo di circa 14-15 m, è costituito da depositi sabbiosi e sabbioso limosi riconducibili al sistema deltizio relitto dell’Arno ed al sistema dei lidi e delle dune litoranee che, in continuità laterale, caratterizza l’intera fascia costiera pisana; tant’è che le ricostruzioni storico-geografiche portano a ritenere che nel XVIII secolo la linea di costa attraversasse proprio l’attuale Piazza Viviani, come indicato nell’estratto della Carta Geologica del Piano Strutturale del Comune di Pisa.

Partendo da questo aspetto, ritenuto fondamentale e prioritario per la nostra proposta progettuale, si è quindi inteso realizzare uno scavo, che potremmo definire “archeologico”, al fine di riportare alla luce questa sabbia che oltre a rappresentare un reperto di un'epoca oramai passata risulta ancora oggi compatibile con il contesto ambientale in cui è inserita la piazza.

Piazza Viviani è parte integrante del progetto di recupero del lungomare, che si confronta con la dimensione geografica della linea di costa, configurandosi pertanto come una peculiare declinazione del progetto urbano, in cui il tema dei tracciati e delle aree si arricchiscono di valenze specificatamente paesaggistiche.

Il progetto, è quindi il risultato di una metodologia d'analisi e d'intervento che ha coniugato l'archeologia al ripristino ambientale, in un procedimento di landscape archeology.

LA SPIAGGIA URBANA

Dalle considerazioni emerse sia dallo studio etnoantropologico, sia dall'analisi urbana, e tenuto conto che l'amministrazione comunale intende caratterizzare il lungomare come PASSEGGIATA PANORAMICA URBANA, si è inteso caratterizzare la piazza come una SPIAGGIA URBANA, reintroducendo la sabbia all'interno del costruito, non in maniera subalterna o “decorativa”, ma funzionale.

Considerando la configurazione della piazza e, soprattutto, lo sbarramento, lato mare, determinato dalla presenza sia dello stabilimento balneare, sia della scogliera, che limitano la visione e la fruibilità dello specchio d’acqua antistante, risulta ovvio che la sabbia è concepita esclusivamente come supporto integrativo alla balneazione, ossia, ad attività ludiche/sportive proprie delle località balneari. Quest'ultime durante la stagione estiva sono infatti vietate nell'unico lembo di spiaggia libera, superstite, situata di fronte l'abitato di Marina, ossia lungo l'adiacente via Tullio Crosio. Si è così inteso creare un luogo dove si possano praticare gli ormai numerosissimi sport da spiaggia, e dove il rapporto libero e diretto con la sabbia può consentire lo svolgimento di attività ludiche praticabili da tutti, dai bambini agli anziani.La sabbia può essere anche altro, ad esempio, materia da plasmare per mano di veri e propri maestri nell'arte delle sculture di sabbia: sculture effimere che incantano e stupiscono, il cui celere deterioramento può essere inteso come opportunità per nuove e sempre diverse proposizioni.

Sono infatti noti i contributi che, per mano degli "artisti" della sabbia, sono riusciti a rivitalizzare tradizionali giochi da spiaggia. Un susseguirsi quindi di effimeri incantesimi che potranno incuriosire, e attrarre, sia passanti, sia veri e propri appassionati.

IL PROGETTO

L'indicazione che sicuramente ha maggiormente influito sullo sviluppo del progetto è stata quella di prevedere un luogo polifunzionale, atto ad ospitare il temporaneo svolgimento sia del mercato invernale, sia di manifestazioni estive. Si è così previsto di lasciare l'intera area libera AL CENTRO, e d'inserire aree di sosta e refrigerio (sia verdi attrezzate, sia d'acqua) alle estremità' perimetrali.

 

L'area sabbiosa, che occuperà circa il 40% dell'area totale, si svilupperà per l'intera larghezza della piazza, mentre avrà una profondità pari all'isolato fronte mare, che coincide con la metà, circa, della profondità della piazza. Considerando l'intervento come una sorta di scavo archeologico, attuato mediante un superficiale sbancameno del terreno, l'affioramento della sabbia avverrà ad una quota di mezzo metro, circa, sotto il piano di calpestio dell'area pavimentata che l'andrà a circoscrivere.

L'area pavimentata sarà realizzata in calcestruzzo architettonico (o asfalto natura), composto con inerti di pietrisco di piccola pezzatura, che compartecipa ad un naturale effetto d'insieme, dove la granulometria “macroscopica” del calcestruzzo ben si associa a quella microscopica della sabbia, e le diverse tonalità di colore sfumano in armoniose gradazioni.

Al centro della piazza, una piastra inclinata rivestita in materiale lapideo a pezzatura regolare, raccorderà la curvatura della pavimentazione alla linearità del bacino sabbioso: se per un verso la piastra risulterà un segno comunque deciso tra la pavimentazione e la sabbia, per altro verso, la scelta del materiale lapideo, e la sabbia che si depositerà tra i commenti, contribuiranno ad armonizzare la percezione cromatica e materica dell'insieme.

A tutte le estremità della piazza è stao previsto l'inserimento di aree verdi attrezzate, più o meno grandi: all'estremità est della piazza, la porzione prossima alla visuale libera dell'orizzonte marino, è stata destinata ad uno specchio d'acqua, costituito da un sistema refrigerante di attività prettamente ludiche.

Aree verdi attrezzate: In progetto è prevista la realizzazione di aree verdi attrezzate dedicate alla sosta e al refrigerio per i fruitori dei percorsi pedonali e delle piste ciclabili. Il verde di queste aree è delegato esclusivamente alla piantumazione di alberi di Tamerici (pianta autoctona) che opportunamente disposte ai margini della piazza, non precludono le vedute dei suggestivi scorci panoramici.

Monoliti per sedute e tavolini, previsti nelle aree attrezzate site all'ombra delle tamerici, e non solo, saranno di due tipologie distinte:

Il monolite tavolo-sdraio, dotato di una particolare forma a sbalzo, che all'occorrenza può essere utilizzato sia come comoda seduta per il relax, sia come superficie d'appoggio per il pic nic, risulta agevolmente fruibile anche da parte di persone diversamente abili;

Il monolite semplice, utilizzabile come semplice seduta, presenta la particolarità di essere dotato di un gancio per consentire, ad un semplice mezzo meccanico, di poterlo rimuovere, spostare, ed eventualmente assemblare, a seconda delle necessità che emergeranno dallo svolgimento degli eventi ivi previsti.

Gli elementi di arredo urbano Monoliti sono ipotizzati con materiale Ultra High Performance Concrete (UHPC) ed hanno la particolarità di essere manovrabili per mezzo di gancio con micro mezzo meccanico per ottenere varie configurazioni possibili (aggregati, frangiflutti,sedute lineari…).

L'alter ego della spiaggia: Per definizione la spiaggia è una “striscia pianeggiante, sabbiosa o ghiaiosa, che costeggia uno specchio d'acqua”; in un processo di riappropriazione del carattere ludico ed identitario della marina, il tentativo di rinaturalizzare l’area mediante il ripristino della sabbia, non può quindi esimersi dall'associare a quest'ultima uno specchio d'acqua. L'artificio dell'acqua, previsto per il rinfrescamento dei viandanti, non è quindi fine solo a se stesso ma, rimanda alla naturale associazione della sabbia al mare, nell'intento di conservare il carattere proprio della marina: di questa Marina.

Specchio e giochi d' acqua per refrigerarsi: L' area adibita a specchio d'acqua, atta al raffrescamento e al gioco ludico, si compone di tre aree distinte: la vasca, i getti d'acqua e le isole di nebbia.

 

SISTEMAZIONE DELLA PIAZZA VIVIANI A MARINA DI PISA

 

PROGETTO VINCITORE

1° classificato su 87 concorrenti

 

 

Ente banditore

Comune di Pisa

Luogo

Marina di Pisa

Anno

2015

Gruppo di progettazione

Mario Buonamici_Architettura (capogruppo),

Enrico Nieri Studio, Vittorio Di Feliciantonio, Luigi Aldiccioni, Davide Testa

Consulente

Geologo Luca Pignatelli

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