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PISAST(A)UDIUM

Il Nuovo Parco dello Sport ai Navicelli 

ASSOCIAZIONE CULTURALE PISASTUDIUM

Progetto volontario e autofinanziato

 

Luogo

Pisa

Anno

2014

Gruppo di porgettazione

I soci dell'Associazione Culturale PISASTUDIUM

Mario Buonamici, presidente

Il progetto del parco diviene promessa, uno spazio del possibile, un’opportunità per tutta la città ed un territorio, nascendo in un sito di frontiera in parte indeterminato e ancora sfuocato per la sua vocazione se non per la parte legata alla presenza della darsena pisana, con la cantieristica, il canale dei navicelli, e le future strutture edilizie legate alla grande distribuzione. Un progetto capace di trasformare il sito in luogo, grazie al suo articolato disegno, dal globale alle sue parti, dall’impianto urbano alla singola architettura, quella che diviene gemma, incastonata in un contesto e lavorata, finemente, in tutti i suoi aspetti.Il parco dello sport si articola su una serie di sequenze, idee programma da sviluppare in parallelo o in tempi diversi, che conferiscono al masterplan generale, una flessibilità realizzativa e di usi; un impiego di un reticolo ortogonale ispirato all’orditura geometrica delle campiture agricole ed il raddoppio del canale dei navicelli determinano la genesi dell’analitica che, nei punti di intersezione, dà luogo alle principali emergenze volumetriche. I tracciati regolatori, con una maglia ortogonale di circa 100 metri per lato, identificano così le varie aree del parco: lo stadio che assume il ruolo di struttura polivalente nell’uso, gli impianti per gli sport all’aperto su una superficie di 80.000 mq., la grande piastra coperta di 48.000 mq. con gli impianti polifunzionali per gli sport al coperto, i giardini e i sistemi d’acqua.Intorno allo stadio, elemento cardine dell’intero parco e situato in posizione baricentrica, si sviluppano i campi per gli sport all’aperto, lungo il lato est, quattro dei quadrati definiti dal tracciato, e suddivisi in quattro parti, contengono 8 campi da tennis e 8 campi da basket, lungo il lato sud, due sono i quadrati che vedono al loro interno un campo da calcio e due da calcetto. L’ortogonalità dei tracciati 

definisce anche verdi e fioriti moduli quadrati, parterre che si alternano alle strutture sportive e delimitati da promenade pedonali che culminano nel lungo colonnato ipostilo, asse longitudinale del parco su cui si attestano le strutture a servizio dei campi per gli sport all’aperto per un totale di 6.000 mc. Il colonnato, che si affaccia verso il bacino d’acqua, nella zona di parco dove si insediano il campo di atletica e la piscina all’aperto, attua una trasformazione psicologica prima ancora che fisica; infatti questo non solo separa formalmente il parco in due parti, ma rovescia la percezione dell’uso del parco nel visitatore. Se da un lato si hanno i lunghi filari di alberi e i regolari parterre tematici che divengono quasi un nobile basamento per il nuovo stadio, dall’altra si ha il bacino d’acqua e un verde, più volumetrico, a bande che si attestano sul canale dei Navicelli, unmouvement en peigne, secondo i moduli analoghi a quelli dell’altra parte, che culmina là dove si erge il grande edificio a piastra, meraviglia, invenzione, che conferisce al luogo un forte senso di identità. Trovano qui sede gli sport indoor, tre macro strutture al disotto della piastra, che si alternano a spazi piazza luoghi delle relazioni, costituite dalla piscina, 4.500 mq. di superficie per 50.000 mc. di volume, la palestra che si estende per 7.000 mq e 84.000 mc di volume, e il palazzetto dello sport, 5.600 mq. di superficie per 67.000 mc. di volume.Dati dimensionali importanti che si relazionano con il nuovo bacino di canottaggio, che si sviluppa per 50 ettari lungo il canale dei Navicelli, e che diventa limite strategico del parco con forte connotazione funzionale al pari del corrispettivo limite opposto, ad ovest, caratterizzato da una fascia tematica, con i parcheggi e il sistema di difesa idraulica e con tracciato planimetrico curvilineo, punto di arrivo per il traffico veicolare.

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